Guida all’acquisto 

 

Le docce di emergenza vengono realizzati per generare un getto d’acqua immediato in volume sufficiente in modo da garantire un primo intervento di pulizia e di soccorso esposte a sostanze dannose o ad eccessivo calore. Una volta ottenuto questo risultato, la persona ferita dovrà comunque ricevere cure mediche immediate. dispositivi di emergenza sono realizzate per essere installati in prossimità delle persone che lavorano in qualsiasi ambiente potenzialmente pericoloso, in luogo facilmente accessibile e senza ostacoli di sorta.

Le situazioni però in cui esiste la concreta possibilità di contatto accidentale con sostanze dannose, sono più numerose di quanto si pensi e un primo efficace intervento di soccorso con un lavaocchi o una doccetta di emergenza può spesso fare una notevole differenza in merito alla gravità dei danni riportati. L’utilizzo dei dispositivi di emergenza è fortemente consigliato nei seguenti settori: farmaceutico, chimico, petrolifero, siderurgico, agricolo, metalmeccanico, alimentare ed edile.

Un elemento indispensabile sia per i lavoratori al fine di proteggere la loro salute in caso di pericolo, sia per le aziende al fine di rispettare le norme UE in materia di salvaguardia della salute del personale. Sul nostro sito potrete trovare le migliori soluzioni di docce e lavaocchi d'emergenza, strumenti che permetteranno al lavoratore di svolgere le proprie attività, consapevole della propria protezione anche in casi di perdite o sversamenti di liquidi dannosi.

 

Tutti questi dispositivi sono realizzati generalmente in materiale plastico anticorrosivo per quanto riguarda la vaschetta lavaocchi o il soffione doccia , adatto alla collocazione nei più svariati ambienti. Ma esistono modelli anche in acciaio inox e in ottone. Gli accordi e le tubature sono in materiale metallico acciaio zincato  e ottone. Queste protezioni possono essere suddivise in  modelli portatili (che si ricaricano manualmente) o impianti fissi, che collocati direttamente ad una tubatura, hanno praticamente lo stesso funzionamento delle docce di casa. 

 

Per le docce di emergenza si possono avere fissaggi in base alle esigenze degli spazi.

A parete o a soffitto 

 

A pavimento  

Come stabilito sia dalle norme in materia di sicurezza è obbligo del datore di lavoro mettere a disposizione dei propri dipendenti mezzi di protezione adeguati a favorire la difesa del viso ed in particolare degli occhi e delle parti del corpo. L'installazione di docce fisse d'emergenza nelle vicinanze di impianti chimici permanenti in prossimità delle zone pericolose, segnalate in modo chiaro, libere da qualsiasi ostacolo e facilmente accessibili è dunque fondamentale per chi, lavorando in fabbrica o in laboratorio possa accidentalmente entrare in contatto con fluidi pericolosi. 

Le doccie di emergenza possono essere complete di lavaocchi 

 

Norme UNI di riferimento: UNI 9608/93 UNI EN 15154-1/07.

 

 

Tra il 2006 ed il 2009 il comitato europeo di normazione „CEN“ ha presentato una norma europea relativa alle docce d’emergenza, al fine di definire uno standard tecnico europeo per le caratteristiche di docce di emergenza e stazioni lavaocchi che escludesse conflitti tra le varie normative nazionali. 

La normativa EN 15154 si compone di quattro differenti parti, le prime due (EN 15154-1 e EN 15154-2) risalenti al 2006, le altre due (15154-3 e 15154-4) emanate tre anni più tardi nel 2009:

1. Regolamentazione sulle docce di emergenza con allacciamento dell’acqua

2. Regolamentazione sulle stazioni lavaocchi con allacciamento dell’acqua

3. Regolamentazione sulle docce di emergenza portatili

4. Regolamentazione sulle stazioni lavaocchi portatili

Linea guida della regolamentazione è che in zone di lavoro pericolose deve essere subito messa a disposizione una quantità sufficiente di liquido tale da permettere la doccia al corpo o la pulizia oculare, in caso d’incendio o dopo contatto con sostanze pericolose per la salute.

LE SPECIFICHE TECNICHE

Secondo la norma EN 15154 la portata di acqua erogata dalle docce di emergenza con allacciamento dell’acqua deve essere pari a quella prevista dalle normative locali e nel caso in cui non esistesse normativa deve essere di almeno 60 litri/minuto. Per i lavaocchi la portata di acqua erogata è invece di 10 litri/minuto. Entrambi i dispositivi devono garantire una erogazione di acqua continua per almeno 15 minuti.

Per i dispositivi portatili, invece, il quantitativo di acqua minima che deve essere messa a disposizione è di 10 litri per il corpo e 150 ml per gli occhi.

La norma definisce anche gli standard di altezza delle docce, tali per cui il 50% del getto d’acqua debba arrivare in un raggio di 200 mm. dal centro della doccia ed il 95% del getto stessa in un area di raggio 400 mm. dal centro della doccia. Il getto del lavaocchi deve invece essere compreso tra i 100 e i 300 mm dal punto di spruzzo.

L’acqua deve essere ovviamente potabile. Non vi sono indicazioni specifiche sul calore dell’acqua ma un appendice alla norma consiglia di mantenere una temperatura variante tra i 15°C e i 37°C.

 

 

Posizionamento :

Le docce di emergenza e  lavaocchi: devono essere installati in prossimità dell’area di lavoro, facilmente raggiungibili ed accessibili; non devono essere installati in prossimità di impianti elettrici o sorgenti di energia elettrica.

Installazione

 L’installazione deve essere effettuata da personale qualificato secondo le istruzioni fornite dal costruttore. Per evitare rischi di incidenti dovuti a scivolamento e cadute prevedere un efficiente sistema di scarico per l’acqua utilizzata.

Uso del lavaocchi

 Per l’uso dell’attrezzatura si deve fare riferimento alle istruzioni fornite dal costruttore. Tutto il personale deve essere informati sull’uso delle attrezzature. Non accatastare materiale o frapporre ostacoli all’accesso alle docce d’emergenza o lavaocchi. Per evitare rischi di incidenti dovuti a scivolamento e cadute mantenere il pavimento sempre asciutto. In caso di contatto accidentale del segmento anteriore dell’occhio (cornea e/o congiuntiva) con sostanze estranee del tipo: ORGANICO (sangue, urine, liquidi biologici vari), INORGANICO (ferro, terriccio, polvere, detriti, ecc..),  SOSTANZE CHIMICHE (acidi, basi, disinfettanti, detergenti, ecc…), è necessario allontanare al più presto la sostanza dai tessuti oculari procedendo al lavaggio oculare con apposito lavaocchi.

 CONTATTO CON SOSTANZE ORGANICHE Il rischio è principalmente di tipo infettivo. Si raccomanda di: • Attivare i getti agendo sul meccanismo di apertura facendo scorrere l’acqua per alcuni secondi; • Procedere ad immediato lavaggio oculare mediante lavaocchi; • Recarsi al Pronto Soccorso riferendo la modalità dell’incidente e il tipo di sostanza con la quale si è venuti in contatto; • Avviare la procedura interna relativa agli infortuni.

CONTATTO CON SOSTANZE CHIMICHE O SOSTANZE INORGANICHE Il rischio è principalmente l’insorgenza di lesione tissutale. Si raccomanda di: • Attivare i getti agendo sul meccanismo di apertura facendo scorrere l’acqua per alcuni secondi; • Procedere ad immediato e prolungato lavaggio oculare mediante lavaocchi; • Recarsi al Pronto Soccorso riferendo la modalità dell’incidente e il tipo di sostanza con la quale si è venuti in contatto (raccomandabile portare con sé la scheda di sicurezza); • Avviare la procedura interna relativa agli infortuni. Controlli e manutenzione I controlli e la manutenzione devono essere effettuati secondo il manuale di istruzioni fornite dal costruttore e comunque secondo le seguenti indicazioni minime:

 1. Ogni unità deve essere controllata periodicamente da personale qualificato, dai responsabili preposti e/o dagli utilizzatori stessi esaminando lo stato delle apparecchiature e dei loro componenti.

2. Un regolare programma di controlli visivi e di prove funzionali deve essere pianificato ed attuato tramite una check list, registrando la data e la tipologia dei controlli. In linea generale si consigliano le seguenti prove di funzionalità: Frequenza giornaliera a cura del personale del reparto: attivare la valvola di apertura e controllare che l’apparecchiatura sia funzionante e che l’acqua sia disponibile;  Frequenza settimanale a cura del personale addetto alla manutenzione: attivare la valvola di comando assicurandosi di disporre della pressione di alimentazione raccomandata e controllare il corretto funzionamento dell’unità. Verificare che i getti non siano ostruiti da detriti o calcare; verificare che il getto sia uniforme, ben aerato e soprattutto che non sia particolarmente violento. Se necessario: a. smontare gli aeratori dalla struttura e risciacquare sotto un getto d’acqua corrente; b. pulire i filtri montati in prossimità dell’erogazione; nel caso fossero ostruiti da calcare è opportuno immergerti in soluzioni disincrostanti. ATTENZIONE!!! Se si esegue questa operazione è indispensabile rimontare gli aeratori sull’unità lavaocchi, azionare la valvola di comando e lasciare scorrere acqua per almeno 5 minuti. Parti guaste o non correttamente funzionanti devono essere immediatamente sostituite. Il manuale di istruzione deve essere conservato in luogo facilmente accessibile e rintracciabile dal personale addetto alla manutenzione.